Le fiamme infatti vivono in periferia (Fire Town), perché si teme facciano evaporare l’acqua, rovinino l’aria e brucino il legno.
Gli "elementi" ci hanno offerto l'occasione per riflettere sulla diversità, per parlare di inclusione, di integrazione, di accoglienza, di tolleranza, per stimolare l'empatia e la comprensione per chi sembra diverso da noi ...
Che acqua e fuoco non vadano d’accordo non è un mistero, anzi, si può definirli assolutamente incompatibili. Ma Ember e Wade sapranno andare oltre i pregiudizi e la paura di poter far male l’uno all’altro: lei potrebbe spegnersi, essendo di fuoco, lui evaporare al suo solo contatto.
Spesso, nel quotidiano, la diversità non viene considerata una ricchezza, ma una forma di inferiorità. Chi è diverso può essere considerato inadeguato, inadatto e anche sbagliato. La diversità invece può essere occasione di crescita e arricchimento perché dal confronto si impara e si progredisce insieme. I bambini hanno accolto questo messaggio in maniera spontanea; per loro è, già così! Non occorre ribadirlo più di tanto. La chiave per una convivenza pacifica e costruttiva sta proprio nell'incontro con chi sembra diverso da noi.
Ember è chiaramente diversa dagli altri "elementi" e, “straniera”, ma comunque nessuno sembra essere più di lei un “legittimo abitante” di quella terra. I palazzi di vetro della città per esempio: come ha fatto il popolo dell’acqua a costruirli in passato, se non con l’aiuto delle fiamme?