...tra timori e desiderio di non arrendersi...
![]() |
Diana, 1A |
Non so se ci sono, sempre, riuscita, ma sono stati i miei piccoli bambini, che peraltro non conoscevo perchè quest'anno ho iniziato un nuovo ciclo con una classe prima, a darmi la forza e la voglia di cercare e, spesso trovare, strategie alternative alla classica lezione in presenza per rimettermi, ogni volta, in gioco. Solitamente sono una persona che, perlomeno nel suo lavoro, accetta le sfide e si tira su le maniche per dare il meglio. Ma questa volta avevo molti dubbi e incertezze e, fare lezione a distanza, in principio, ha significato mettere alla prova soprattutto la mia emotività.
Ho utilizzato, all'inizio, la lavagna Whiteboard sulla quale esportavo il pdf del foglio a righe e scrivevo a mano libera, poi, quando i bambini hanno acquisito familiarità con il corsivo, scrivevo, in Word con il font "Corsivo Primaria" e poi esportavo il file in pdf sulla lavagna Whiteboard. Per il dettato mi preparavo immagini accattivanti che accompagnassero la mia pronuncia, cercando di trovare fotografie reali che dessero una spinta emotiva all'attività. Ho lavorato molto, anche, sull'arricchimento lessicale, sfruttando la naturale curiosità dei bambini, soprattutto per ciò che riguarda la natura e il mondo animale. I video, di brevi documentari, sono serviti allo scopo e la successiva attività di riprodurre graficamente le parole e il disegno ne sono scaturite di conseguenza.
A distanza di 10 mesi posso affermare di essere molto soddisfatta del percorso fatti con i miei alunni, indipendentemente dalla convinzione, un po' generale, che in DAD, gli studenti, siano stati depauperati dell'idea di "Scuola" e degli "Apprendimenti" socio-emotivi-relazionali-didattici che, in teoria, sarebbero stimolati, unicamente, dalla lezione in presenza.
Sono convinta che l'insegnante che ama il suo lavoro, che chiede sempre di più a se stesso, per dare sempre il meglio ai suoi alunni, in un modo o nell'altro, in presenza o a distanza, debba essere sempre disposto a innovare e provare strategie didattiche nuove, a integrare strumenti tecnologici nella didattica, che rientrino in un percorso, pensato e non grossolanamente improvvisato. Deve, cioè, porsi, con entusiasmo, nei confronti di ciò che può arricchire la didattica, che può migliorare il processo di apprendimento, che può favorire lo sviluppo delle capacità di stabilire relazioni positive e senso di identità personale... coinvolgendo gli alunni e facendoli sentire parte di una Comunità più vasta, che non può permettersi di restare estranea di fronte a quello che accade nella Società moderna.